- UNA DEFINIZIONE ANTROPOLOGICA DI CULTURA
Edward B.Tylor pubblico in Gran Bretagna nel 1871, un libro importante: Cultura primitiva.
Quì egli formulò quella che è considerata la prima definizione antropologica di "cultura":
"La cultura intesa nel suo senso etnografico più ampio, è quell'insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società".
Tylor diede al concetto di cultura due sfumature distinte. Da un lato, per lui la cultura era qualcosa di fortemente connaturato a una popolazione, una società, una comunità particolari. Dall'altro lato, però, la cultura era una caratteristica universalmente umana, consistente nel saper usare degli strumenti, credere negli spriti invisibili, avere un linguaggio, delle concezioni estetiche, morali ecc.
- UNA SCIENZA COME MEZZO DEL PROGRESSO
Alla metà dell'Ottocento la Gran Bretagna era un paese in piena espansione industriale e coloniale. Essa era stata infatti la culla della Rivoluzione industriale, che aveva portato allo sviluppo dell'industria tessile e metallurgica con l'invenzione della macchina a vapore.
Con la seconda Rivoluzione industriale, la Gran Bretagna aveva compiuto un ulteriore passo in avanti con l'uso dell'elettricità e dei prodotti chimici. Era quindi un Paese "sottosopra": si scavavano gallerie e canali, si costruivano ponti e ferrovie, locomotive e navi ecc. Gli investimenti nelle vie e nei mezzi di comunicazione erano un segno della vitalità industriale ed economica.
Quell'idea di "progresso", che gli illuministi avevano adottato per illustrare un ipotetico cammino di crescita culturale e sociale del genere umano, sembrava ora fondarsi su fatti concreti: lo sviluppo del capitalismo industriale.
Nessun commento:
Posta un commento