- LA RAZZIONALIZZAZIONE
Max Weber si trova a riflettere come Durkeim sull'evento storico della società industriale, e ne mette in luce alcune caratteristiche molto importanti. A differenza del francese la sua attenzione è però attirata non tanto dall'industrializzazione come tale quanto da un processo più vasto di cui la nascita del capitalismo, prima, e dell'economia industriale, poi, non sono che le manifestazioni più evidenti. Egli lo chiama processo di razzionalizzazione.
Il concetto di razzionalizzazione si tratta di un processo che ha gradualmente trasformato l'atteggiamento dell'essere umano di fronte al cosmop, e che Weber spiega nel modo seguente.
Da sempre l'umanità cerca di spiegarsi ciò che le accade intorno, attribuendo gli eventi a delle cause, a dei motivi: se mi sto bagnando è perchè piove. Ma molto divesrsiu sono l'atteggiamneto dell'uomo premoderno e l'atteggiamento di quello moderno di fronte a ciò che non si capisce, di cui non comprendiamo le cause.
Per Weber la razzionalizzazione della società è quindi quel processo attraverso cui la fede nell'esistenza di cause in linea di principio comprensibili per tutti i fenomeni naturali soppianta gradualmente la credenza che certi fenomeni abbiano cause inconoscibili, rappresentate di solito sotto forma di arbitrio di esseri soprannaturali.
- LA SECOLARIZZAZIONE
Un fenomeno parallelo alla razzionalizzazione è una progressiva secolarizzazione della società, cioè la perdita di valore delle credenze religiose e superstiziose tradizionali a vantaggio di comportamenti più laici e razzionali. Weber mette in evidenza come la secolarizzazione sia una caratteristuca intrinseca del mondo occidentale industrializzato e non una sua "degenerazione".
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