- QUANDO NASCE L'ANTROPOLOGIA?
Per trovare tracce degli inizi dell'antropologia a noi più vicine bisogna guardare al Quattrocento e al Cinquecento, all'Umanesimo, al Rinascimento e soprattutto ai dibattiti che seguiranno alla scoperta dell'america (1492). Gli intelletuali umanisti e rinascimentali cominciarono a vedere gli esseri umani come soggetti capaci di decidere del proprio destino, di esplorare la natura e studiarne le leggi e i meccanismi nascosti. Essi guardarono a una figura umana capace di migliorarsi, di affinarsi.
- GLI INTERROGATIVI A CUI L'ANTROPOLOGIA VUOLE RISPONDERE
La scoperta e la conquista del nuovo mondo allargarono enormemente gli orizzonti delle conoscenze e fecero nascere nuove domande non solo sulla natura animale e vegetale lì molto diversa rispetto all'Europa, ma anche sugli esseri umani, sulla storia e sulla religione.
- LE ORIGINI DELLA RIFLESSIONE ANTROPOLOGICA
Le descrizioni dei cotumi e delle istruzioni sociali dei popoli lontani dall'Europa divennero sempre più numerose, ma, sebbene davvero eccezionali in alcuni casi, non rientravano in un vero e proprio progetto scientifico riconoscibile come "antropologico".
- LE TESI FONDAMENTALI
Perchè cominciasse a prendere forma una scienza che possiamo riconoscere come antropologica si dovettero attendere gli effetti prodotti dall'Illuminismo.
L'Illuminismo fu un movimento intellettuale composito alla quale parteciparono letterati e filosofi, artisti e scienziati naturali. Fu un movimento per il riconoscimento della dignità umana, fondato sull'idea che tutti gli esseri umani sono dotati di ragione, in favore della libera ricerca e della libertà d'espressione. Fu in questo clima culturale che, nel corso del Settecento, alcuni studiosi della natura cominciarono a elaborare una teoria sull'unità del genere umano, come unica spiece costituita da individui potenzialmente dotati delle stesse facoltà mentali.
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