domenica 30 settembre 2018

PSICOLOGIA: Lo sviluppo del bambino - percezione, movimento, linguaggio



1. CHE COSA STUDIA LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

  • IL RAPPORTO NATURA/CULTURA NEI PROCESSI DI SVILUPPO
La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti nell'evoluzione psicologica individuale: l'individuo, infatti, è visto come un soggetto in continua evoluzione, non solo nel periodo dell'infanzia e dell'adolescenza, ma lungo tutto l'arco della vita, dalla nascita alla vecchiaia.
Negli ultimi quarant'anni, l'evoluzione degli strumenti per la ricerca, l'utillo di telecamenre e videoregistratori, la disponibilità di nuove tecnologienel campo delle neuroscienze per lo studio del cervello hanno permesso di raggiungere risultati molto avanzati nella comprensione dei processi di sviluppo. Una delle questioni più dibattute riguarda il rapporto natura/cultura: nello sviluppo dell'individuo quali sono i fattori determinanti? Incidono maggiormente i fattori innati, cioè il patrimonio, oppure le esperienze e l'ambiente?
Oggi la conclusione maggiormente condivisa è che corredo biologico, elementi ambientali ed esperienze interagiscono nella crescita individuale.
Le caratteristiche personali innate possono svilupparsi in determinate direzioni grazie alle esperienze che l'individuo fa e grazie alle interazioni e agli scambi con gli altri individui. 
Lo sviluppo è dunque un processo complesso, nel quale entrano in gioco diversi elementi che non possono essere considerati come a sè stanti, ma vanno osservati all'interno di un contesto più ampio, in interazione con altri elementi.
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sabato 29 settembre 2018

SOCIOLOGIA: Laboratorio delle conoscienze

IL "MIRACOLO" DI EUTROPIA

Immagine correlataEntrato nel territorio che ha Eutropia per capitale, il viggiatore vede non una città ma molte, di uguale grandezza e non dissimili tra loro, sparse per un vasto e ondulato altopiano. Eutropia à non una ma tutte queste città insieme; una sola è abitata, le altre vuote, e questo si fa a turno. Vi dirò ora come. Il giorno in cui gli abitanti di Eutropia si sentono assalire dalla stanchezza, e nessuno sopporta più il suo mestiere, i suoi parenti, la sua casa e la sua via, i debiti, la gente da salutare o che saluta, allora tutta la cittadinanza decide di spostarsi nella città vicina che è lì ad aspettarli, vuota e come nuova, dove ognuno prenderà un altro mestiere, un'altra moglie, vedrà un altro paesaggio aprendo la finestra, passerà le sere in altri passatempi amicizie maldicenze. Così la loro vita si rinnova di trasloco in trasloco, tra città che per l'esposizioneo la pendenza o i corsi d'acqua o i venti si presentano ognuna con qualche differenza dalle altre. Essendo la loro società ordinata senza grandi differenze di ricchezze o di autorità, i passaggi da una funzione all'altra avvengono quasi senza scosse; la varietà è assicurata dalle montepliciincombenze, tali che nello spazio d'una vita raramente uno ritorna a un mestiere che già era stato il suo.
Così la città ripete la sua vita uguale spostandosi in su e in giù sulla sua scacchiera vuota. Gli abitanti tornano a recitare le stesse scene con attori cambiati; ridicono le stesse battute  con accenti variamente combinati; spalancano bocche alternate in eguali sbadigli. Sola tra tutte le città dell'impero, Eutropia permane identica a se stessa. Mercurio, dio dei volubili, al quale la città è sacra, fece questo ambiguo miracolo.

SOCIOLOGIA: Che cos'è la sociologia

3. LE NORME SOCIALI

  • LE REGOLE CONDIVISE DI COMPORTAMENTO
Nel porre il tema del rapporto tra l'individuo e le regole abbiamo introdotto un concetto fondamentale della sociologia. Si tratta del concetto di regola o di norma sociale. Quando si dice che gli uomini , si assoggettano volontariamente a delle regole, si intende dire che il fatto stesso di non vivere isolati presuppone già, indipendentemente dalle proprie scelte politiche, morali o religiose, la volontà implicita di sottomersi ad alcune norme di comportamento che sono comunemente condivise.
Vivere con altri comporta la necessità di adattare le proprie scelte e il proprio modo di agire alle esigenze altrui, se si vuole evitare il conflitto. Se non vogliamo litigare con nostro fratello, dovremo accetare la regola di rispettare la privacy del suo computer o delle sue telefonate. Se non vogliamo irritare nostra madre, dovremo accettare la regola di sederci a tavola non appena il pranzo è pronto.
Simili modelli di comportamento svolgono la funzione di regole da seguire per tutti coloro che aspirano a integrarsi pacificamente nella collettività, chiamati norme sociali
Le norme socili sono dei vincoli che la società pone al comportamento individuale dei suoi membri.

venerdì 28 settembre 2018

SOCIOLOGIA: Che cos'è la sociologia

2. LA SPECIALITA' DELLA SOCIOLOGIA

  • LO "SPECIFICO" DI UNA DISCIPLINA
Lo "specifico" di una disciplina è quell'aspetto o quel gruppo di aspetti che la caratterizzano, la differenziano da tutte le altre e la rendono in tal modo unica e indipendente. Non dipende solo da un certo oggetto o da un gruppo di oggetti di studio, ma dal tipo di atteggiamenti che lo scienziato assume di fronte a quell'oggetto.
  • LO "SPECIFICO" DELLA SOCIOLOGIA
Secondo il filosofo greco Aristotele, l'essere umanoè per la natura socievole, cioè non deve sforzarsi per stabilire una relazione con gli altri.
Aristotele, riteneva che, anche se disponessimo già di tutto quanto ci serve per sopravvivere e fossimo autonomi dagli altri, cercheremmo comunque la loro compagnia, perchè ciò è iscritto nella ostra natura.
Secondo il filosofo inglese Thomas Hobbes, sosteneva che senza un apparato di leggi capace di disciplinare il comportamento degli individui si scatenerebbe una guerra di tutti contro tutti.
  • L'INDIVIDUO E LE REGOLE
Le osservazioni di Hobbes ci fanno considerare la società da un punto di vista nuovo. La socialità non è un carattere "naturale" dell'essere umano, ma qualcosa che va per noi "contro natura", contro i nostri interessi individuali più pressanti.
La società è fatta di singole persone, di individui. Ciascun individuo è mosso da motivazioni proprie, da interessi personali che sono destinati a scontrarsi con gli interessi, le motivazioni e i comportamenti degli altri. E qui sorge la domanda di fondo da cui nasce la sociologia: com'è possibile che tanti individui vivano insieme, rispettando una grande quantità di regole non scritte, senza esservi costretti?
La specialità della sociologia, la questione da cui essa nasce e introno a cui continuamente si applica, si esprime molto bene nella domanda: com'è possibile la società? Come si spiega l'esistenza di un fenomeno in cui coesistono individui e regole, e coesistono in una maniera "ordinata", che nel complesso funziona?

SOCIOLOGIA: Che cos'è la sociologia

1. LO STUDIO DEL MONDO UMANO

  • CULTURA E SOCIETA'
Le scienze sociali sono quelle discipline, molto diverse tra loro, che studiano l'essere umano non come oggetto della natura ma come soggetto di un mondo culturale: antropologia, psicologia, economia, storia; tra queste c'è anche la sociologia. Essa si interessa della società, cioè dell'insieme delle relazioni e dei comportamenti umani. Uno degli oggetti degli studi sociologici è il comportamento degli umani visto nel contesto degli altri umani. 
Cultura e società sono termini quasi intercambiabili. La società è l'insieme degli individui che condividono una determinata cultura. La cultura può essere definita come l'insieme dei prodotti dello spirito di una particolare società.
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  • GLI AMBITI DELLE DIVERSE SCIENZE SOCIALI
Molte sono le scienze che si occupano del mondo della cultura. Esse si differenziano per l'oggetto che studiano, per i metodi che impiegano.
La psicologia indaga l'attività della mente, la personalità e il comportamento individuale degli esseri umani.
L'economia ha sviluppato delle metodologie proprie che la rendono molto diversa da queste altre discipline, gli oggetti di cuoi si occupa sono molto specifici.
La scienza politica si occupa di un aspetto particolare del vivere in socetà: studia il modo in cui le persone e i governi ottengono il potere.
La storia descrive il singolo evento piuttosto che compiere generalizzazioni o previsioni.
Tra la sociologia e l'antropologia culturale, vi è una parentela molto stretta perchè entrambe si occupano della società in cui vive, l'antropologo si dedica in linea di principio allo studio di società diverse da quella a cui appartiene, cioè alle società "primitive".

lunedì 24 settembre 2018

PSICOLOGIA: L'evoluzione dell'uomo tra natura e cultura

4. LA NATURA BIOLOGICA DELL'UOMO

  • LA SPECIFICITA' EVOLUTIVA DELL'INDIVIDUO
Le specialità biolociche dell'essere umano si intrecciano con le esperienze e l'ambiente sociale e culturale. Natura e cultura sono in stretta relazione; la natura fornisce dotazioni fisiche e alcune strutture che regalano i processi vitali.
La specie umana completa la sua maturazione in un periodo di tempo molto più lungo rispetto agli altri animal: l'infanzia umana dura parecchi anni e la capacità di apprendimento dell'individuo può indurre a cambiamenti fino alla fine della vita. L'individuo è in continua trasformazione. I primi anni di vita vedono importanti modificazioni dal punto di vista fisico, biologico;modificazioni che continuano nel corso dell'esistenza. L'individuo attraversa trasformazioni sociali e percorre un cammino di costruzioni della propria individualità.
  • IL CERVELLO: LA STRUTTURA...
Risultati immagini per cervelloDal punto di vista biologico un'importanza fondamentale riveste il cervello che è parte del sistema nervoso centrale
Il cervello si trova all'interno del cranio e a esso sono collegati il cervelletto e il midollo spinale. Le cellule nervose del cervello sono chiamati neuroni. Il cervello appare diviso in due emisferi, tra loro connessi da un fascio di fibre nervose che prende il nome di corpo calloso. Lo strato superficiale dei due emisferi costruisce la corteccia cerebrale o neocorteccia.
  • ...LE FUNZIONI...
Il cervello elabora le informazioni provenienti dal corpo e dal mondo esterno, attivando le informazioni di tipo chimico, motorio, comportamentale. Governa tutte le funzioni umane, dal movimento delle respirazione, al ritmpo veglia-sonno, alle sensazioni, all'attenzione; è il cervello che presiede la coscienza, il linguaggio, il pensiero, la memoria, l'immaginazione e l'abilità creativa. La corteccia è la parte che si è formata più recentemente nel corso dell'evoluzione, ed è collegata alle funzioni cognitive e razionali. Il sistema limbico è tra le parti più antiche e presiede le attività istintive ed emotive di base, come la riproduzione, la cura delle prole, oltre a passioni, emozioni, desideri. I due emisferi cerebrali sono collegati dal corpo calloso: questo consente uno scambio di informazioni tra le due parti. 
Essi svolgono funzioni specifiche, quindi si parla di specializzazione cerebrale:

Risultati immagini per cervello- le aree localizzate nell'emisfero sinistro presiedono le funzioni raziali,
 il pensiero logico, analitico, il linguaggio, l'astrazione

- le aree nell'emisfero destro sono deputate alle funzioni artistiche, 
creative, al riconoscimento, all'orientamento nello spazio, alla manualità





  • ...E LA COLLABORAZIONE DELLE PARTI
Il cervello è plastico, quindi una lezione in uno dei due emisferi può non compromettere definitivamente una funzione, in quanto l'altro emisfero può compensareil deficit. Più il soggetto è giovane più il cervello è plastico e minore è la specializzazione emisferica.
Prendiamo per esempio un individuo che ha subito una lesione nell'area del linguaggio, a causa di un incidente: può mostrare temporaneamente difficoltà nella parola, ma riprendere nel tempo, attraverso adeguate terapie, poichè l'emisfero destro può compensare il deficit di quello sinistro.
Le principali aree responsabili del linguaggio sono due:
- l'area di Broca deputata principalmente alla produzione di parole e frasi (Pierre Broca)
- l'area di Wernicke deputata alla comprensione (Carl Wernicke) 
Un danno a un'area della circonvoluzione inferiore del lobo frontale (area di Broca) rende un soggetto incapace di articolare le parole, anche se il soggetto è ancora capace di emettere suoni delle vocali e comprendere le parole udite e quelle scritte. Una lesione nell'area di Wernicke compromette, invece, la capacità di comprendere il linguaggio, quindi il soggetto è in grado di articolare parole, ma lo fa in modo incomprensibile, non essendo in grado di attribuire loro un significato. 
Le due aree sono in stretta connessione tra loro, poichè produzione e comprensione sono strettamente legate nel linguaggio.
Oggi gli studi sul cervello e sul suo funzionamento sono facilitati dalle nuove tecnologie. Le più conosciute sono la PET (tomografia a emissione di positroni) e la risonanza magnetica, che permettono di "fotografare" il cervello in attività.

venerdì 21 settembre 2018

PSICOLOGIA: L'evoluzione dell'uomo tra natura e cultura

3. DAI PRIMATI ALL'HOMO SAPIENS

  • I PASSAGGI EVOLUTIVI 
Secondo i dati degli scienziati, la linea evolutiva degli ominidi si è distinta da quella dei primati circa cinque o sei milioni di anni fa. Due milioni e mzzo di anni fa una parte degli ominidi si evolve verso il genere Homo, l'altra verso specie diverse di australopitechi. 
  • L'UOMO DI NEANDERTHAL, UN OMINIDE PARTICOLARE
Risultati immagini per homo neanderthalA Neanderthal, in Germania, vennero ritrovati i fossili di questo ominide. E' vissuto in Europa 300.000-250.000 anni fa. Il cranio ha una forma particolare: largo con la fronte sfuggente.
Viveva in ambienti freddi, mangiava carne. Studi dopo al 2000 lo distinguono dal Homo sapiens, poichè le differenze geniche portano a considerarli due specie differenti.
Risultati immagini per homo sapiens

PSICOLOGIA: L'evoluzione dell'uomo tra natura e cultura

2. LE ORIGINI DELLA CULTURA
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  • SVILUPPO ORGANICO E CAPACITA' DI CULTURA
Secondo le teorie attuali dell'antropologia il percorso che a portato l'uomo a sviluppare cultura è stato molto lungo. L'antropologo americano Alfred Kroeber riteneva che fosse possibile individuare un punto critico specifico nel passaggio dalla vita animale a quella umana, riconducibile al momento in cui il cervello dell'uomo aveva raggiunto il suo pieno sviluppo: da allora l'essere umano sarebbe stato in grado di svolgere funzioni superiori come la comunicazione o l'apprendimento
Le caratteristiche fisiche che hanno favorito lo sviluppo culturale della specie sono le seguenti:


- La stazione eretta: essa permette all'uomo di stare sui piedi, lasciando liberi gli arti superiori per  altre attività. La posizione eretta dava dei vantaggi agli ominidi anche perchè lo squardo poteva arrivare più lontano, permettendo un maggiore controllo del territorio.

- Il pollice opponibile: è una caratteristica umana fondamentale per una migliore presa e una          maggiore precisione nelle azioni manuali.

- Il maggiore sviluppo del cervello: il cervello dell'uomo è il triplo di quello delle scimmie antropomorfe  in rapporto al peso del corpo. E' stato fondamentale lo sviluppo della superficie neocorticale (cioè la cortecciadegli emisferi cerebrali):essa infatti è alla base dei processi mentali superiori e del linguaggio.

- L'ovulazione nascosta: la mancanza dell'estro, cioè la manifestazione periodica dell'ovulazione nelle femmine dei mammiferi, ha avuto come conseguenza la disponibilità della donna all'attività sessuale non solo nel periodo fecondo, ma durante tutto l'anno. Ciò ha prodotto un aumento del desiderio e la tendenza alla costruzione di relazioni stabili.

- Il linguaggio: la dotazione di un apparato fonatario che permette di emettere suoni articolati e complessi, ha favorito la comunicazione e di conseguenza lo sviluppo della cultura.

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  • LE BASI DELLA SOCIALIZZAZIONE
Risultati immagini per andre leroi gourhanSecondo Andrè Leroi-Gourhan lo sviluppo del cervello e conseguentemente della scatola cranica, ha operato delle trasformazioni anche nella gestazione e nel parto: la femmina umana partorisce una creatura ancora immatura e bisognosa di un lungo periodo di cure. 
Secondo altre ipotesi, il cervello complesso è nato amche per tenere conto delle complesse dinamiche sociali presenti in un gruppo.

PSICOLOGIA: L'evoluzione dell'uomo tra natura e cultura

1. IL CAMMINO DELL'EVOLUZIONE

  • DALLA NATURA ALLA CULTURA
Natura e cultura si intrecciano nell'esistenza umana. L'uomo e la donna sono esseri biologici; la natura gioca un ruolo di rilievo nella dotazione biologica di ogni individuo ma gli umani attribuiscono significati alle loro azioni e hanno costruito nel tempo forme sociali e culturali di aggregazione. Si sono adattati all'ambiente in cui vivono e l'hanno trasformato: hanno utilizzato le risorse a loro disposizione per raggiungere gli scopi: hanno impiegato artefatti, overo si sono avvalsi di elementi del mondo materiale modificandoli secondo i propri obbiettivi per meglio adattarsi all'ambiente. Dunque hanno trasformato la natura secondo le proprie necessità.

  • L'EVOLUZIONE DI CHARLES DARWIN
Risultati immagini per charles darwinUn contributo fondamentale alla comprensione dello sviluppo dell'uomo è fornito da Charles Darwin. Il naturalista inglese matura la teoria dell'evoluzione durante un viaggio a bordo del brigantino Beagle. La varietà delle specie rappresenta una ricchezza che permette di rispondere alle diverse esigenze dell'ambiente in modo appropriato. Gli individui con le caratteristiche più adate all'ambiente sono sopravvissuti, trasmettendo i loro caratteri genetici, ossia quelli derivati dai GENI  che li contraddistinguono, ad altri individui attraverso la riproduzione
All'interno di una specie ci sono dunque differenze e varietà, determinate dal caso, ma che influenzano la possibilità di vita del singolo individuo: la sezione naturale porta alla sopravvivenza di chi ha le caratteristiche più adatte e alla scomparsa degli altri individui.

  • LA DERIVA GENETICA DI SEWALL WRIGHT
Risultati immagini per sewall wrightOggi sappiamo che l'insieme degli individui che costituiscono una specie può evolversi attraverso la riproduzione e attraverso incroci, consentendo nel tempo anche il sorgere di nuove specie. 
Lo studioso statunitense Sewall Wright ha analizzato il fenomeno della deriva genetica per cui all'interno di una popolazione si creano variazioni casuali della frequenzacon cui si manifestano alcuni tipi di geni.

domenica 16 settembre 2018

SOCIOLOGIA: Che cosa sono le scienze umane

3. LE SCIENZE DELLA NATURA E LE SCIENZE DELLA CULTURA

  • LE SCIENZE CHE STUDIANO LA NATURA
Tutti noi abbiamo una vaga idea di come "funzionano" le scienze della natura. 
Le scienze della natura studiano i fenomeni della natura e lo fanno applicando un metodo ben preciso, basato a grandi linee su due procedimenti: 
- rilevazione di dati per mezzo di strumenti o esperimenti
- interpretazione dei dati così raccolti attraverso teorie che fanno largo uso di calcoli matematici e della spiegazione causale

L'interpretazione dei dati sperimentali attraverso teorie causali permette di stabilire legami necessari tra fenomeni rilevabili sperimentalmente e altri non ancora accertati, e quindi di prevedere questi ultimi prima che accadano. 
L'insieme di questi fattori ci fa ritenere che le scienze dela natura siano discipline "realmente scientifiche", cioè che i loro risultati siano attendibili e veritieri.

  • LE SCIENZE CHE STUDIANO LA CULTURA
Anche l'essere umano è un "fenomeno" della natura e può essere indagato dalle scienze che studiano la natura. E' necessario chiedersi: Tutte le azioni umane possono essere spiegate con gli strumenti delle scienze della natura?
E' chiaro che la maggior parte delle azioni degli umani ha motivazioni così complesse che la loro eventuale origine fisica, chimica o biologica resta inesplorabile. Per comprendere i fatti del mondo dello spirito c'è bisogno dell'impegno di discipine specifiche che assumano come oggetto di studio proprio la dimensione culturale dell'esistenza umana.
Sulla base di queste considerazioni sono nate alcune scienze specificamente dedicate allo studio dei fenomeni culturali. Poichè il mondo della cultura è una dimensione tipica degli umani, queste discipline sono state chiamate, per contrasto con le scienze della natura, scienze umane: sono discipline, a tratti molto diverse tra loro, accomunate dal fatto di aver come oggetto di studio l'agire umano.



giovedì 13 settembre 2018

SOCIOLOGIA: Che cosa sono le scienze umane

2. LA CULTURA COME UNA SECONDA NATURA

  • GLI OGGETTI NATURALI E GLI OGGETTI CULTURALI
Abbiamo detto nel capitolo precedente che la natura degli uomini colti, la cultura fatta di romanzi, dipinti, brani musicali, non è che la punta di un iceberg molto più vasto che possiamo chiamare, oltre a mondo dello spirito e mondo della cultura, anche mondo dell'uomo, perchè è qualcosa che solo gli esseri umani hanno sviluppato in maniera significativa.
Ciò vuol dire che molti oggetti naturali sono di fatto anche oggetti culturali: l'uomo gli ha trasformati in maniera tale che essi sono divenuti per lui veicoli di significato.

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  • LA CULTURA MATERIALE
Anche la pietra può diventare un oggetto culturale: quando io la raccolgo, la porto a casa e la utilizzo come fermacarte, io sottraggo la pietra dal suo normale ambiente naturale e le attribuisco un significato. Se ho utilizzato la pietra è per qualche motivo che va al di là della funzione "naturale" delle pietre: per esempio, perchè ha una conformazione che mi piace. 
In tutti questi casi la pietra è divenuta veicolo di significati culturali.
Per identificare questo passaggio dall'oggetto "natuale" al suo significato "culturale" si fa uso del concetto di cultura materiale coniato all'antropologia culturale. Per cultura materiale s'intende l'insieme di quegli oggetti materiali che per l'uso che ne viene fatto e per i significati che vengono loro attribuiti finiscono per incorporare direttamente in se stessi una valenza culturale.
  • UNA "SECONDA NATURA"
Risultati immagini per arnold gehlenL'essere umano modifica il mondo in cui vive, più di ogni altro animale; lo fa per soddisfare i propri bisogni. Per supplire alla sua deficienza strutturale, dal momento che la natura non gli forniva tutto ciò di cui aveva bisogno ha dovuto creare il mondo culturale, il quale rappresenta, secondo la definizione dell'antropologo arnold gehlen, una "seconda natura".












SOCIOLOGIA: Che cosa sone le scienze umane

1. NATURA E CULTURA

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  • IL MONDO DELLA NATURA
Solitamente utilizziamo il termine "natura" per indicare luoghi incontaminati dove la presenza dell'uomo non ha ancora portato quei cambiamenti radicali che possiamo sperimentare tutti i giorni nel mondo civilizzato. Siamo abituati a contrapporre il mondo naturale a quello umano, dunque al mondo delle città, delle automobili e delle industrie, e a considerare il primo come il mondo autentico, originario, il secondo, invece, come una trasformazione del primo avvenuta per mano umana. Ci viene spontaneo chiamare mondo naturale quello fatto di fiumi e alberi e mondo umano quello fatto da città, fabbriche e per questo la nostra distinzione fra i due mondi ci appare non solo ovvia ma ben fondata.
Tutto ciò che ci circonda è parte integrante della natura: vestiti, case e automobili sono fatti di sostanze naturali, manipolate artificialmente. Per fino i gas di scarico delle automobili sono una sostanza "naturale" tanto quanto l'ossigeno, elemento indispensabile della vita. Ciò che chiamiamo "mondo umano" è un angolo di natura molto particolare.
Chiameremo mondo della natura l'insieme di tutto ciò che ha una sostanza materiale, sia manipolato dall'essere umano oppure non manipolato.
  • LA CULTURA
I prodotti dello spirito umano sono ciò che chiamiamo "cultura". Pensieri, discorsi e sentimenti convergono a formare opere d'arte, letterarie, musicali: tutto ciò di cui, per esempio, trattano le pagine culturali di un quotidiano. Ma la cultura non si esaurisce in questo.
Risultati immagini per danza popolare giapponeLa cultura è il complesso di tutti quei comportamenti umani che non si possono spiegare sulla semplice scorta delle leggi della natura, perchè nascono non solo dall'insieme dei movimenti fisici e degli stati biologici dell'essere umano, ma anche dai suoi pensieri, dalle sue intenzioni, dalla sua volontà.
La cultura è tutto ciò che viene prodotto dallo spirito umano.
Ognuno vive in una certa cultura e agisce quotidianamente secondo le regole dettate non dalla natura ma da "atteggiamenti culturali":ha un proprio orientamente rispetto alla religione, veste secondo una certa moda o tradizione, si comporta secondo modelli appresi nell'infanzia tramite l'insegnamento impartito dai genitori.

  • IL COMPORTAMENTO DELL'ESSERE UMANO E QUELLO DEGLI ANIMALI
Gli animali non vivono, come l'essere umano, in un mondo di prodotti dello spirito. Essi appartengono al mondo naturale, non a quello culturale. Eppure non sono forse in grado anch'essi di trasmettere e comprendere messaggi? Per esempio le api, quando scoprono un luogo ricco di cibo, eseguono una sorta di danza con cui segnalano alle compagne direzione e distanza del posto. Esse in qualche modo sembrano "comunicare" tra loro.
Ciò che caratterizza il comportamento degli esseri umani e lo differenzia da quello degli animali è la prevalenza degli elementi appresi dai genitori e dagli altri membri adultidella società.

SOCIOLOGIA: Dal Novecento ai giorni nostri

3. TALCOTT PARSONS E LO STRUTTURAL-FUNZIONALISMO LA SOCIETA' INDUSTRIALE AVANZATA Una nuova corrente sociologica si è sviluppata n...